Psicologo per il sostegno alla genitorialità. Diamo una "casa" ai ruoli parentali.
Il Sostegno alla genitorialità in un’epoca complessa: il ruolo dello psicologo
Se sei in questa pagina probabilmente stai vivendo un periodo di confusione rispetto al tuo ruolo di genitore e stai cercando uno psicologo che si occupi sostegno alla genitorialità a Perugia o nei dintorni. Intanto cerchiamo di comprendere cosa si intende per supporto alla genitorialità.
L’essere genitori oggi è una sfida complessa, molto diversa da quanto è avvenuto nelle generazioni passate nelle quali i ruoli erano maggiormente strutturati e i comportamenti attesi più definiti.
“Per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio”
Un detto africano recita così “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” sottolineando come l’educazione dei bambini abbia bisogno di inserirsi in una comunità. Adesso invece la genitorialità è molto più complicata, i genitori sono molto più soli nel cercare di bilanciare le richieste quotidiane e le responsabilità con la crescita sana e felice dei loro figli.
Infatti, i genitori per il bambinə divengono dei modelli interiorizzati che ne orientano le esperienze. Tuttavia, questo però è un limite in quanto le modalità di adattamento future del bambinə rischiano di modellarsi solamente su quelle dei genitori. Proprio per questo c’è bisogno di una comunità più ampia della famiglia affinché il bambinə, il giovane e poi l’adultə apprendano e interiorizzino nuove modalità di esperienza, atteggiamenti, abitudini e interessi.
Pertanto, se l’educazione dei figli necessita dello sforzo di un intero villaggio come possono due individui (o a volte uno solo) reggere da soli tale responsabilità?
Certo ci sono le istituzioni come la scuola a fornire un sostegno educativo o le associazioni (come quelle sportive) a dare mano alla formazione, ma spesso questo non basta perché si sente psicologicamente la pressione di quell’intero “villaggio” che non esiste più nella nostra società.
Le sfide della genitorialità
Essere genitore significa prima di tutto essere “colui o colei che dà la vita”, ma questo avviene già prima della nascita del figlio e della figlia. Infatti, chi si approccia all’essere genitore possiede aspettative, desideri, convinzioni, sicurezze e insicurezze, e così via su come approcciarsi a tale ruolo o alla prole.
Poi avviene la nascita, le prime conquiste del bambinə come le prime parole, lo svezzamento o i primi passi, ma anche le notti insonni o le preoccupazioni per la sua salute o incolumità.
Poi verso i due-tre anni inizia il periodo del “no!” che pone le prime sfide educative e i primi rischi. Infatti, si può essere tentati dall’evitare il confronto con la frustrazione del bambino, rinunciando però al proprio ruolo educativo. Infatti, il genitore è anche il primo modello interiorizzato del rapporto con la realtà del mondo che ci circonda e, fino a prova contraria, un mondo dove tutto è permesso non è mai esistito. A meno che non si creda al “Paese dei Balocchi”, ma anche nella favola di Pinocchio quella è solo un’illusione per evitare il confronto con la società.
In seguito, tale confronto arriverà mediante ciò che comporta la frequenza della scuola e dei pari e anche in questo caso si prospettano dei limiti al proprio immaginario di genitori. Ad esempio, c’è chi affronta il proprio ruolo in maniera performante scaricando questa pressione sulla prole tenendola precocemente impegnata tutto il tempo con attività strutturate. Questo, tuttavia, distoglie il bambinə dal suo autentico modo di essere, che è quello di stare a contatto con la propria immaginazione, magari annoiandosi.
Poi c’è l’adolescenza, il momento in cui i giovani scoprono nuove pulsioni nel proprio corpo che sta cambiando; periodo in cui si aprono al mondo attraverso i pari o gli ideali cercando modalità alternative anche all’educazione ricevuta.
Sostegno alla genitorialità ed eventi stressanti
Se come abbiamo già visto l’essere genitore nel mondo di oggi non è poi così semplice a questo si aggiungono gli eventi che comportano ulteriore stress infatti non è raro che emergano:
- problematiche comportamentali o emotive nei figli, così come difficoltà nell’apprendimento;
- una malattia del figliə, una sua disabilità o un’altra problematica di salute di un altro membro di una famiglia;
- contrasti coniugali fino alla separazione o al divorzio
- difficoltà economiche, pendolarismo, trasferimenti, ecc.
In cosa consiste un percorso di sostegno genitoriale
Il sostegno alla genitorialità è un percorso di consulenza psicologica volto ad analizzare e supportare il ruolo del genitore. Si tratta pertanto di favorire la consapevolezza in questo ruolo e comprendere meglio le strategie educative (consce o meno) utilizzate o di apprenderne nuove, se necessario.
Ogni genitore infatti è portatore di uno stile educativo con cui si rapporta o comunica. Ad esempio c’è chi è più comprensivo e autorevole, oppure chi si focalizza sulle regole o sull’autorità, c’è chi è più accondiscendente oppure chi tende a trascurare o a delegare l’educazione della prole. È molto importante potersi confrontare apertamente circa la propria modalità educativa e impegnarsi nel renderla flessibile, anche perché essa influenza positivamente o negativamente la crescita e lo sviluppo dei bambini.
Ognuno ha il proprio processo di individuazione
Ritornando all’essere genitori, ciò comporta il continuo confronto con i modelli culturali appresi oltre che con i propri modelli genitoriali, questi però sono aspetti per i quali nessuno ha un diretto controllo, almeno nel “qui e ora”.
Occorre focalizzarsi sui propri immaginari, sulle proprie aspettative circa i figli, sui propri progetti per loro, sulle proprie preoccupazioni per il loro stato di salute, e così via. Questo perché la prima cosa da fare è differenziare cosa appartiene al genitore, come immaginario appunto, e cosa pertiene al bambinə.
Infatti, il genitore ha il proprio processo di individuazione, i propri talenti coltivati o meno, insomma il proprio destino che in parte è già stato scritto. Invece, quello del figliə è ancora tutto da scrivere e il ruolo del genitore non è quello di dettare il proprio volere alla prole, ma quello di fornirgli una base sicura mentre questa, in ogni momento della sua vita e secondo le proprie possibilità, si affaccia verso il mondo e il proprio destino.
In sintesi
Se ti interessa questo argomento avrai compreso che lo psicologo nel sostegno alla genitorialità offre un supporto specializzato per comprendere il proprio ruolo di genitore.
Se ti sei ritrovato nelle esperienze descritte ti invito a seguirmi nelle pagine social e/o a contattarmi.
Sostegno alla genitorialità: FAQ
È opportuno richiedere un supporto genitoriale quando, in linea di massima, si attraversa un periodo di insicurezza o di vissuti estremi rispetto al proprio ruolo. Vi sono anche condizioni oggettive che possono favorire questi vissuti di distress come:
– Divenire genitori per la prima volta
– Adozioni
– Difficoltà educative con i bambini
– Cambiamenti familiari come separazioni, traslochi, ecc.
– Rapporti familiari difficili
– Presenza di disabilità.
Il sostegno alla genitorialità fa parte dei servizi presente nella rete dei consultori familiari.
Uno dei principali obiettivi del sostegno alla genitorialità è quello di promuovere uno sviluppo psicologico sano dei bambini, fornendo ai genitori le risorse e le competenze necessarie per svolgere il loro ruolo in modo efficace e conforme con la propria indole. Inoltre, il sostegno alla genitorialità mira a rafforzare il legame genitore-figliə, promuovendo un ambiente familiare stabile, accogliente e aperto al dialogo. Altri obiettivi includono la prevenzione di comportamenti genitoriali dannosi o negligenti. Inoltre, il sostegno alla genitorialità può contribuire a ridurre lo stress genitoriale, fornendo risorse pratiche ed emotive per affrontare le sfide quotidiane dell’essere genitori.
Il supporto alla genitorialità può contribuire a ridurre lo stress dei genitori, fornendo risorse pratiche ed emotive per affrontare le sfide quotidiane. Inoltre può essere un luogo di normalizzazione dei propri vissuti e insicurezze riferiti alla propria funzione parentale.
Dipende dalla richiesta, perché sono valide entrambe le alternative, tuttavia la condivisione di un percorso può far aumentare la coerenza educativa dei genitori. È possibile, oltre che naturale, che i genitori abbiamo visioni differenti e quando queste sono negoziate e coordinate risultano modelli arricchenti per i figli. Infatti, per un bambino è deleterio e stressante ricevere approcci educativi contrastanti.
Supporto genitoriale e parent training condividono obiettivi simili. Il parent training è un percorso maggiormente strutturato che mira ad ampliare le competenze dei genitori (relazionali o comunicative ad esempio) per affrontare problematiche di comportamento specifiche dei figli attraverso l’apprendimento di strategie pratiche. Rientra pertanto tra gli interventi di sostegno alla genitorialità, ma vi è l’obiettivo specifico dell’educazione pratica all’essere genitori in determinati casi. Il supporto genitoriale in senso lato è maggiormente focalizzato sull’accoglienza dei vissuti individuali e/o di coppia relativi alla funzione genitoriale ed ad un’elaborazione funzionale degli stessi.
“Ciò che veramente ha un effetto deleterio è che i genitori […] si aspettano dai loro figli che facciano bene ciò che essi stessi hanno fatto male.”
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