I tipi psicologici di Jung: apprendi come riconoscerli per rispettare l'Altro

Tipi psicologici di Jung

La coscienza secondo Jung si organizza secondo dei tipi psicologici che permettono di organizzare e definire le esperienze

La formulazione sistematica dei tipi psicologici di Jung risale al 1921, anno della pubblicazione del testo omonimo. Secondo la Psicologia Analitica di Jung la psiche è suddivisa in varie parti. L’ Inconscio Collettivo, lo stato di rappresentazioni psichiche piuttosto costanti nella specie umana che vengono dette archetipi. Inconscio Personale, ovvero lo strato delle rappresentazioni circa le passate esperienze individuali che sono dimenticate o rimosse, ma continuano ad esistere come abitudini o complessi  a forte tonalità affettiva. Infine, vi è la Coscienza, che è praticamente ciò per la quale è possibile avere un punto di vista che percepisce e valuta i fatti, effettua previsioni e permette di affermare il famoso “io penso…”.  Per questo motivo di solito quando una frase inizia con il pronome “io” possiamo indicativamente parlare di qualcosa di relativo alla coscienza.

Jung si è posto il problema sul funzionamento psicologico della coscienza individuale ed è pervenuto alla teoria dei tipi psicologici, la quale rappresenta una guida empirica per comprendere il modo in cui l’altro costruisce il proprio punto di vista. Questo modello pertanto permette di avere contezza delle differenze individuali nel modo di percepire, sentire, valutare e orientare le proprie azioni di fronte al medesimo stimolo.

I tipi psicologici di Jung: Introversione vs. Estroversione

Estroversione vs. Introversione

Egli sostiene che in primo luogo gli individui tendono ad organizzare la propria esperienza in due modi. In un modo ci si orienta prevalentemente verso il mondo esterno e si cerca attivamente di coinvolgersi in esso. Questo è l’orientamento estroverso della coscienza. D’altra parte vi sono anche individui che appaiono difendersi dalla realtà esterna risultando molto più concentrati verso il mondo interiore, per cui l’orientamento della coscienza risulta introverso.

Jung ritiene che via sia in ciò una predisposizione innata per una o per l’altra modalità di direzione dell’energia psichica, attitudine che comunque si combina con le influenze ambientali, prima di tutto l’educazione ricevuta. In questo modo il comportamento individuale non sarà sempre catalogabile pienamente in una tra le due polarità, ma vi è solo una preferenza per l’una o l’altra. Anzi possiamo notare come più un comportamento soggettivo diviene prevedibile, più è probabile che questo sia una manifestazione di una patologia dell’individuo.

Introversione ed estroversione determinano, pertanto, la preferenza per gli oggetti di partenza (interni o esterni) in base ai quali si formeranno le rappresentazioni coscienti secondo le funzioni di norma preferite a livello individuale. Quindi “introverso” non è sinonimo di solitario come “estroverso” non lo è di socievole. In aggiunta, è l’uso delle funzioni a seguito dell’educazione e dell’abitudine che determina la preferenza per una funzione o per un’altra come anche la laro complessità e possibilità di adattamento.

Pertanto vi sarò una funzione preferita, cioè la Funzione Dominante che sarà sorretta da un’altra funzione, detta Funzione Ausiliaria, nel processo di rappresentazione e adattamento alla realtà. Tuttavia, la funzione opposta a quella dominante, detta Funzione Inferiore, essendo poco utilizzata diviene inconscia. La funzione inferiore si attiva per lo più in momenti di stress, di abbassamento dell’attenzione o di crisi personali, spesso in modo rigido e poco flessibile. Questo fa sì che, quando questa serva, non è detto che ne venga fatto buon uso, anzi può comportare incomprensioni. Ad esempio un individuo abituato a effettuare le proprie scelte in base a valori in cui crede e frequenta ambienti coerenti con questi (Funzione Sentimento Dominante), può avere difficoltà a elaborare un pensiero critico e ordinato logicamente in situazioni più “sfumate” (Funzione Pensiero Inferiore). 

Ma andiamo con ordine e introduciamo le 4 funzioni.

I tipi psicologici di Jung:
Le quattro funzioni della coscienza

Funzioni della coscienza

I tipi psicologici di Jung sono determinati dalla combinazione tra l’atteggiamento verso l’Introversione o verso l’Estroversione con le funzioni della coscienza. Quest’ultimo sono la modalità con cui la coscienza si mette in rapporto con un oggetto e, semplificando possiamo dire che:

a)  la Sensazione ci dice se un oggetto esiste oppure no e come è fatto;
b) il Sentimento ci dà un giudizio su questo oggetto (es. bello/brutto, piacevole/spiacevole, ecc.);
c)  il Pensiero trova connessioni e differenze con altri oggetti in modo da rendere più chiare le proprie rappresentazioni arrivando a creare degli schemi per deduzione o induzione ad esempio;
d) l’Intuizione ricerca la tendenza futura di quell’oggetto e si occupa di fare previsioni su di esso o di percepirne nuove possibilità di utilizzo, similmente al pensiero laterale.

Le funzioni qui rappresentate si raggruppano a due a due, la Sensazione e l’Intuizione sono dette “irrazionali” in quanto colgono il fenomeno nella sua globalità attraverso un particolare tipo di percezione. Invece, Sentimento e Pensiero sono dette razionali in quanto tendono a categorizzare l’oggetto con il quale si approcciano. Il sentimento lo categorizza in merito a valori o a stati affettivi più contingenti, il pensiero tende a ricercare gli aspetti generali del fenomeno secondo le funzioni della logica.
Adesso esploriamo le caratteristiche salienti dei vari tipi psicologici di Jung.

I quattro tipi “irrazionali”

tipi irrazionali

SENSAZIONE ESTROVERSA

Questo tipo riceve sensazioni dagli oggetti esterni e vi si rapporta in maniera pratica e concreta. Ha una buona attenzione ai dettagli per cui riconosce gli oggetti esterni in modo rapido e affidabile. Vi è inoltre un’attitudine alla concretezza e alla ricerca di certezze, di fatti.

Tuttavia, non è propenso dalle astrazioni del pensiero che giudica una perdita di tempo. Inoltre può accadere che l’intuizione, non essedo sviluppata, è di tipo negativo e orientata egocentricamente per cui possono nascere la paura di malattie o di disgrazie personali.

In sintesi in questo caso parliamo di persone votate all’azione, al lavoro pratico oppure persone orientate verso un ruolo tecnico che sa ben progettare, oppure diagnosticare o riparare qualcosa.

SENSAZIONE INTROVERSA

Sono persone che assorbono ogni sensazione proveniente dall’esterno in modo repentino con una qualità “fotografica”, questa precisione comporta però lentezza nell’elaborazione a causa della mole di dati che può rallentare il loro adattamento all’ambiente.

L’intuizione può essere poco raffinata ma non egocentrica, ma viene rivolta allo stimolo tanto che un oggetto esterno può attivare immediatamente tutti i significati simbolici che contiene. Quindi, le immagini interne sono facilmente represse dalla lentezza di elaborazione della coscienza, abituata a esaminare ogni particolare.

È possibile che siano persone che risultino molto portate per l’arte e la scrittura; oppure, se hanno sviluppato anche le altre funzioni, possono saper discriminare bene le proprie percezioni somatiche ed essere ottimi sportivi in quanto sanno ben coordinare il proprio corpo.

INTUIZIONE ESTROVERSA

Quando l’intuizione è applicata al mondo esterno essa prevede facilmente gli sviluppi nell’ambiente che lo circonda o le nuove possibilità, per cui emerge una visione globale di una situazione e una propensione per il nuovo. 

Tuttavia, vi è il rischio di dispersione e non concretezza delle azioni svolte seguendo le intuizioni. Inoltre può esservi scarsa attenzione alle sensazioni del proprio corpo e ai propri bisogni fisici a causa delle funzione sensazione poco sviluppata. A lungo andare questo può produrre problemi somatici dovuti allo stile di vita.

La tendenza a vedere possibilità fa sì che queste persone siano capaci di attrarre e convincere gli altri per cui possono essere ottimi venditori, ma se mancano di empatia possono divenire veri e propri truffatori. La tendenza alla ricerca di novità li porta ad essere anche viaggiatori, ma anche investitori in quanto vedono l’aprirsi di nuovi mercati. Li potremmo ritrovare ad esempio in coloro che creano numerose start-up nel digitale.

INTUIZIONE INTROVERSA

L’intuizione è rivolta agli oggetti interni, pertanto il soggetto è in grado di cogliere le e ben differenziare quanto proviene dalla propria psiche (sogni, fantasie, immagini).

D’altra parte può essere poco attento al rapporto con la realtà ambientale nei resoconti che propone in quanto non è percepita una grossa fetta degli oggetti esterni. Può esservi quindi vaghezza verso i fatti e gli eventi obiettivi e i resoconti che forniscono possono essere a volte “impressionistici”.

Molto comune nei poeti e artisti, nei “guaritori” delle civiltà antiche o agricolo-pastorali. Se dotati di qualità particolari possono essere persone che riescono a trasmettere una visione innovativa nel loro ambiente di riferimento, possono guidare dei movimenti o avere l’ispirazione di nuove teorie, in quest’ultimo caso devono appoggiarsi ad una funzione pensiero altamente sviluppata.

I quattro tipi "razionali"

Tipi razionali

PENSIERO ESTROVERSO

Queste persone grazie alla funzione pensiero riescono ad aver chiaro le informazioni provenienti dall’ambiente esterno. Quindi, le loro energie sono orientate ad ordinare gli oggetti esterni secondo criteri classificatori, tuttavia la stessa profondità di spirito non si ritrova circa gli ideali la discriminazione di aspetti personali. Essi sono molto orientati alla risoluzione di problemi e aderiscono a ciò che proviene dalle abitudini collettive.

Pertanto essi riescono scarsamente a identificare le proprie e le altrui emozioni e possono mancare di empatia, inoltre l’adesione ai valori può essere acritica fino al dogmatismo a causa del sentimento poco utilizzato. Questo però li porta anche ad essere leali e fedeli ad una causa che tuttavia non è detto sia scelta in autonomia. Vi è inoltre, a causa della scarsa attenzione chiarificatoria verso il mondo interno, il rischio che i sentimenti provati risultino piuttosto infantili, inconsci o nascosti agli altri.

A questa tipologia può essere comune negli scienziati e negli avvocati, in tutte le professioni cosiddette “intellettuali”.

PENSIERO INTROVERSO

In questa tipologia l’orientamento del pensiero è nei confronti delle premesse e dei concetti che orientano l’agire e il mondo interno per cui vi è la ricerca della chiarezza e del ragionamento logico e teorico. Il tipo di idee verso le quali si orientano tali individua sono di solito soggettive per cui non è detto che tengano in conto la realtà obiettiva.

L’adesione alle proprie idee può condurre l’individuo al fanatismo e il sentimento poco sviluppato verso le altre persone lo può portare a mal porre la propria fiducia o alla dedizione nei confronti di altri fino alla dipendenza affettiva.

In questa tipologia possiamo trovare filosofi, matematici, letterati, antropologi.

SENTIMENTO ESTROVERSO

Tali soggetti sono capaci di fornire giudizi accurati circa gli oggetti esterni così da stabilire relazioni adattive con essi, appaiono così ponderati e di “buon senso”. Si adeguano naturalmente al contesto esterno e fanno sentire gli altri a loro agio. Riescono a comprendere immediatamente i bisogni altrui e per questo capiscono per primi se devono fornire aiuto o no. Possiedono un orientamento all’azione dettato dalla convenienza e dalle norme condivise. Nel rapporto con gli altri possono essere percepiti come adulatori e calcolatori.

L’abitudine a non affidarsi alla funzione pensiero può far sì che essi esprimano ragionamenti e opinioni superficiali e convenzionali. Inoltre sotto stress possono divenire ipercritici nei confronti di se stessi, per cui avviene una forte autosvalutazione, motivo per cui difficilmente viene ricercata la solitudine e vi è la tendenza a stare in società o in attività condivise.

Questo tipo di funzione può essere predominante in diplomatici, giudici, ma anche in chi organizza eventi pubblici o fa da intermediario in affari.

SENTIMENTO INTROVERSO

Questo tipo di persone sono aderenti a sistemi di valori personali importanti e ben ponderati individualmente. Sono persone affidabili e coscienziose per cui attorno a loro si crea un ambiente positivo in quanto sono il termine di paragone per le scali valoriali ai quali gli altri si conformano.

Tali individui sotto pressione possono divenire ipercritici nei confronti dell’ambiente e molto cinici. Inoltre, quando si devono affidare al pensiero vi è la tendenza a perdersi nei dettagli in quanto possono non essere abituati a fare sintesi e a sviluppare una visione di insieme. Si distinguono per essere persone semplici in quanto vi è l’aderenza a pochi e chiari concetti mediante i quali interpretano la realtà. Tuttavia, possono entrare in crisi quando queste premesse non risultino più valide o vengano messe in discussione. 

Si può trovare questa tipologia in educatori o nelle persone empatiche che svolgono una professione di aiuto con adulti e bambini, in generale nei filantropi.

I tipi psicologici di Jung: Conclusioni

Prima di concludere è opportuno ricordare che la tipologia psicologica in origine non aveva come obiettivo il fornire una teoria della personalità definendo dei caratteri. L’obiettivo primario era empirico e pratico, ovvero comprendere il mondo interno delle percezioni, pensieri e motivazioni che orientano gli individui in modo differente così da vedere il mondo secondo i vari punti di vista

L’effetto sarebbe stato una migliore comprensione dell’altro e un migliore adattamento reciproco così da evitare fraintendimenti interpersonali. Ad ogni modo la “tipologia” ha dato il via a tutte quelle ricerche che hanno portato a descrivere la personalità tramite batterie di test, uno di questi (Myers Briggs Type Indicator) proprio ispirato alla tipologia junghiana, con molti risvolti pratici soprattutto riguardo il mondo del lavoro.

Tornando al tema principale, le quattro funzioni dei tipi psicologici di Jung rappresentano un modello archetipico sull’interpretazione della realtà da parte della coscienza. È un modello archetipico perché utilizza l’archetipo della “quaternità”, molto caro a Jung, con il quale ad esempio è stato costruito il piano cartesiano come rappresentazione delle funzioni matematiche.

Il modello non è tuttavia rigido, infatti abbiamo ricordati che non c’è solo la funzione principale, ma anche quelle ausiliarie, così che le differenze sopra descritte si fanno sempre più sfumate e forse trovare il “tipo perfetto” può corrispondere a trovare un funzionamento “patologico”, poco adattabile. Inoltre, nel processo di individuazione, soprattutto nella seconda metà della vita si è spesso chiamati dalle contingenze della vita a sviluppare la funzione meno utilizzata (potremmo dire inconscia) fino a quel momento.

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“La psiche crea giorno per giorno la realtà. A questa attività non so dare altro nome che quello di fantasia. La fantasia è a un tempo sentimento e pensiero, intuizione e sensazione.”

Jung Tipi psicologici - citazione
Carl Gustav Jung (1875 - 1961)


I tipi psicologici di Jung
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