Le immagini in psicologia. Il valore dell'immaginazione

Le immagini in psicologia

Le immagini sono la sostanza stessa con cui si esprime la psiche

L’immaginazione e le immagini mentali giocano un ruolo fondamentale nella psicologia umana, anzi si presume che esse siano alla base della psiche stessa. Infatti, gli archetipi si esprimono per immagini che chiamiamo “immagini archetipiche” e secondo Jung la stessa psiche è: 

“una successione di immagini, non un allineamento accidentale di immagini, bensì una costruzione estremamente sensata e opportuna, un’intuibilità di attività vitali espressa in immagini”.

Ne consegue che, seguendo l’approccio junghiano, ci occupiamo della psiche nella sua valenza immaginale in modo da superare la dicotomia mente/corpo e occupandoci propriamente degli immaginari psicologici. Hillman definisce mondo immaginale il dominio propriamente psicologico, entro il quale occorre riuscire a parlare il discorso (logòs) dell’anima (psyché).

È bene sottolineare come le immagini non siano solo visive ma coinvolgano tutti i sensi per cui si può affermare, come fa il neuroscienziato Antonio Damasio che l’immagine sia:

“una configurazione mentale con una struttura composta da elementi di ciascuna delle modalità sensoriali: visiva, uditiva, olfattiva, gustativa e somatosensitiva”.

Questa configurazione permette il salto dal “neuronale” (corporeo) al “mentale” inteso come psichico, non ancora cognitivo. Quest’ultimo termine lo possiamo riferire alle facoltà mentali come memoria, attenzione, linguaggio che permettono di articolare e ordinare l’espressione delle immagini psichiche

Per una maggiore chiarezza, vi invito a visionare questo video è possibile vedere concretamente come dall’impulso elettrico neuronale si passa alla configurazione immaginale.

Le immagini in psicologia: gli archetipi

Vecchio saggio archetipi

Le immagini non si formano casualmente ma tendono a rappresentarsi secondo strutture originarie comuni alla nostra specie che definiamo archetipi. Questi sono propriamente lo scheletro che sta sotto all’immagine che percepiamo e permettono di vivere un’esperienza o un’emozione come individuale. Infine, sarà possibile  rappresentare tale esperienza attraverso determinate forme di espressione, il linguaggio acquisito culturalmente è una di queste. Altre forme di espressione privilegiata sono l’arte, la letteratura e la poesia.

Per chiarire è bene effettuare un esempio, sappiamo che durante il sonno, benché non vi sia uno stato di coscienza vigile, la psiche e il corpo continuano a mantenersi in funzione. Pensiamo ad un bambino che si spaventa durante la notte a causa di un incubo, secondo la psicologia archetipica è la paura che – dal di dentro la psiche e il corpo del bambino – si mostra come archetipo arrivando a provocare nel bambino l’esperienza stessa della paura. Una volta sveglio e rassicurato, l’esperienza della paura va disattivata dall’essere tranquillizzato, il nostro piccolo potrà riferire verbalmente ai genitori questa esperienza. Per inciso, un consiglio, soccorrete, abbracciate, ma soprattutto credete al bambino impaurito in quanto quello che ha vissuto è stato reale per lui, una volta calmato sarà pronto ad accettare il fatto che era tutto un sogno.

Le immagini in psicologia: l'immaginazione

Le immagini in psicologia immaginazione

Parlando delle immagini in psicologia si chiama direttamente in causa l’immaginazione. Essa è la capacità di creare rappresentazioni mentali di oggetti, situazioni, idee o esperienze che non sono attualmente presenti nella realtà fisica. Queste rappresentazioni possono essere visive, uditive, tattili o coinvolgere tutti i sensi. L’immaginazione è una forma di pensiero creativo che consente alle persone di esplorare scenari ipotetici, risolvere problemi, prendere decisioni e sviluppare nuove idee. Essa è creativa perché prescinde da limiti spaziali e temporali è anche più “economica” rispetto al pensiero razionale in quanto funziona per associazioni analogiche che dipendono molto dallo stato affettivo dell’individuo.

L’immaginazione è strettamente collegata alla creatività, poiché le nuove idee spesso emergono attraverso la visualizzazione mentale di nuove possibilità e combinazioni di concetti esistenti.

Le immagini in psicologia: il mondo immaginale

Le immagini in psicologia_2

Riprendendo quanto detto sopra, le immagini in psicologia sono il ponte tra il mondo della cognizione e il corpo. A tal proposito James Hillman utilizza l’espressione “mondo immaginale” per definire il luogo delle immagini archetipiche. Questo è uno spazio in cui le rappresentazioni psichiche prendono forma e influenzano il nostro modo di vedere il mondo. Il mondo immaginale è altamente individuale e riflette la diversità delle esperienze umane, ma allo stesso le connette grazie a una certa costanza che contraddistingue gli archetipi.

Quindi nella prospettiva archetipica l’intervento con il paziente è rivolto a comprendere cosa avviene nello sfondo immaginario dei comportamenti, dei pensieri e delle abitudini dell’individuo. Questa comprensione è strettamente legata alla possibilità di rappresentare la sofferenza dell’individuo attraverso il livello verbale, il gesto, il disegno, il parallelismo con miti e favole, ecc. Tale possibilità permette di ricontattare l’emozione vissuta come disfunzionale così da darle un significato. La stessa emozione a sua volta si modifica grazie al nuovo punto di osservazione al quale è pervenuto il paziente.

In sintesi, le immagini sono la sostanza della psiche

Le immagini in psicologia psiche

Viviamo in un mondo orientato dalle tecnologie, le quali facilitano notevolmente la nostra vita. Queste nel rendere disponibile un facile e continuo intrattenimento, ci possono allontanare dalle emozioni e dalle immagini collegate ad esse. Tanto che il sentimento tipico vissuto da chi vive la sofferenza psichica fino a livelli patologici è rappresentato dal “vuoto che non permette di saper gestire le esperienze emotive quando queste si presentano. Per inciso noi psicologi abbiamo un nome anche per questa sensazione relativa a non saper riconoscere e verbalizzare i propri stati emotivi e si chiama alessitimia.

Lavorare con le immagini in psicologia significa quindi cercare di comprendere l’esperienza umana e andare oltre l’apparenza superficiale delle cose per riconoscere e accettare la complessità, le incongruenze e la ricchezza del proprio mondo interiore.

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“il posto dell’uomo nel mondo si distingue per un’energia configuratrice, che trasforma le impressioni sensoriali in forme sensate. L’uomo domina le forze della natura che lo assalgono mediante simboli che scaturiscono dalla sua immaginazione creatrice”

Citazione Habermas
Jurgen Habermas (1929)


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